Carmen

CARMEN come un “Matador” al centro dell’arena nella lettura del regista Esposito

Nel novembre 2013 il Teatro Goldoni di Livorno curò il nuovo allestimento della “Carmen” di Georges Bizet – titolo unico del cartellone lirico regionale per il 2013 – in coproduzione con il Teatro Verdi di Pisa ed il Teatro del Giglio di Lucca ed in collaborazione con il Teatro della Fortuna di Fano.
Il capolavoro di Bizet, uno dei titoli operistici più rivoluzionari del teatro musicale, tornò al Goldoni nella versione originale opéra-comique, con i dialoghi parlati: una scelta voluta per accrescere l’eclettismo stilistico della partitura, capace di spaziare con straordinaria sottigliezza dalla levità e alla brillantezza proprie dell’operetta francese alle oasi liriche rappresentate dai personaggi di José e Micaela ed alle impennate drammatiche che conducono alla catastrofe finale.
La Fondazione Goldoni, che negli anni aveva posto la figura femminile al centro delle sue stagioni teatrali, fornendo attraverso questa una lettura in filigrana dei propri cartelloni, caratterizzò e dedicò la proposta di Carmen come manifesto ideale contro uno degli argomenti più tragici ed attuali delle cronache italiane: il femminicidio. “Jamais Carmen ne cédera… – canta la protagonista nel duetto finale –  Libre elle est neé e libre elle mourra!”,  assurgendo così a mito atemporale, che diventa appello ed impegno a difesa della libertà delle donne in una situazione di quotidiana drammaticità. E’ questa la chiave di lettura della produzione di Carmen voluta dal Teatro e dai suoi protagonisti, tra cui un regista italiano di grande esperienza  internazionale quale Francesco Esposito, che puntò su una lettura ‘atemporale’ e asciutta dell’opera di Bizet, esaltando il fascino enigmatico e seduttivo della protagonista, vista come incarnazione delle pulsioni di libertà e di emancipazione della donna moderna. Da qui la forza di un personaggio unico che – come argomentò il regista Francesco Esposito “vedo come un  “matador” al centro dell’arena, con un carattere sanguigno e mediterraneo ma anche decisamente razionale e disciplinata. Josè invece è il toro stordito da “matare”, l’uomo che distrugge la sua vita come accecato dalla “muleta rossa” o abbagliato da un carattere nuovo di una donna speciale e libera”.
Le scene erano firmate da Nicola Bruschi, i costumi della Fondazione Teatro Goldoni e Teatro Alighieri di Ravenna; ideazione costumi di Alessandro Lai, collaboratore di noti cineasti; Luci di Bruno Ciulli.

N.B.: Per informazioni e dettagli sulla produzione: Ufficio Produzione tel. 0586 204218/204228

Livorno Teatro Goldoni – “Carmen” di Georges Bizet,  regia Francesco Esposito – 2013 – Foto Augusto Bizzi

Livorno Teatro Goldoni – “Carmen” di Georges Bizet, regia Francesco Esposito – 2013 – Foto Augusto Bizzi

Livorno Teatro Goldoni – “Carmen” di Georges Bizet, regia Francesco Esposito – 2013 – Foto Augusto Bizzi

Livorno Teatro Goldoni – “Carmen” di Georges Bizet, regia Francesco Esposito – 2013 – Foto Augusto Bizzi

Livorno Teatro Goldoni – “Carmen” di Georges Bizet, regia Francesco Esposito – 2013 – Foto Augusto Bizzi

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