Teatro Goldoni - 13 Novembre 2016

 

Lirica

regia Lindsay Kemp

Lindsay Kemp, una delle grandi e vitalissime icone del teatro internazionale del secondo Novecento, torna sulle scene nella veste di regista lirico al Teatro Goldoni di Livorno con una nuova produzione ed allestimento di Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart: lo spettacolo, atteso per venerdì 11 novembre, alle ore 20.30 e domenica 13 novembre, alle ore 16.30, inaugura la Stagione 2016-2017 della Fondazione Goldoni e rappresenta il ‘titolo unico’ del cartellone dei tre Teatri di Tradizione del circuito toscano (con il Goldoni, il Verdi di Pisa ed il Giglio di Lucca dove l’opera approderà a gennaio); l’opera è in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese.

Si rinnova così il rapporto tra Kemp, artista ‘totale’ (insieme alla regia firma scene, costumi e luci) ed il Teatro di Livorno, un rapporto instaurato dal 1998 con un’acclamata produzione di Iris di Mascagni in occasione del centenario dell’opera, e proseguito con Maschere, Traviata, Midsummer Night’s Dream ed un fiabesco Flauto magico nel 1999, dichiaratamente la sua opera prediletta.

E’ utile sottolineare – afferma David Haughton che con Daniela Maccari segue la produzione come aiuto regista – quanto Il flauto magico sia vicino alla natura artistica di Kemp e viceversa… non soltanto per la bizzarra commistione di linguaggi musicali nella partitura, che tanto assomiglia al poliedrico linguaggio teatrale dell’artista inglese, ma anche per come il soggetto trascenda con spontanea scioltezza le categorie ortodosse, miscelando sacro e profano, serietà e comicità, il fantastico ed il quotidiano. Al momento di mettere in scena Il flauto magico, Kemp non ha voluto imporre delle invenzioni “originali” o spiccatamente “Kempiane”. Procedendo come sempre da un’intensa identificazione personale con i suoi autori, ha cercato soprattutto di immaginare come l’avrebbe voluto Mozart, e quindi è stato naturale scegliere un’ambientazione che evoca con soltanto un po’ d’ironia il tardo Settecento, almeno per i costumi e la gestualità. Per la scenografia ha scelto invece un impianto monumentale fisso che rispecchia la riscoperta del teatro romano, con dosi di esotismo Egizio e Asiatico. Per lo stile di rappresentazione e recitazione ha voluto rendere omaggio alle tradizioni e convenzioni del mondo operistico, pulendole da elementi decorativi.

Kemp ha cercato, quindi, anche questa volta l’essenza del racconto da trasmettere: l’amore fra un principe e una principessa, draghi e strumenti musicali magici, complotti cosmici e commedia contadina, una costruzione narrativa confusa ma piena di situazioni di grande effetto, sono resi attraverso una semplicità che lascia all’immaginazione dello spettatore lo spazio per rendere l’incredibile credibile, creando una logica da mito fiabesco dove gli eventi più improbabili abbiano l’inevitabilità di un sogno.

Al suo fianco, responsabile della parte musicale, sul podio dell’Orchestra della Toscana e CLT Coro Lirico Toscano (maestro del Coro Marco Bargagna), un grande direttore d’orchestra proveniente dai Balcani, il M° Dejan Savić, da molti anni sovrintendente e direttore artistico del prestigioso Teatro dell’Opera Nazionale di Belgrado, degno erede di una grande tradizione direttoriale. Un Flauto magico, quindi, che concilierà la tradizione esecutiva mitteleuropea e viennese del direttore musicale con la lettura fantastica, fiabesca, surreale del regista britannico.

Lo spettacolo nasce da un minuzioso lavoro di sinergia con le forze del Teatro Goldoni: il nuovo Flauto è stato interamente realizzato in house, con il coinvolgimento di tutta la squadra tecnica del Goldoni, a partire da Sergio Seghettini a cui si deve il progetto scenografico, e la partecipazione di giovanissimi studenti delle scuole livornesi grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro, coinvolti nella realizzazioni di elementi scenografici. Un lavoro d’équipe, al quale non si è sottratta la nutrita compagnia di canto, formata in gran parte da giovani artisti già in carriera, tutti selezionati nel corso delle audizioni organizzate dal Teatro, con la presenza costante del regista. Il cast vede la presenza di elementi esperti ed altri in rapida ascesa: tra i primi il tenore macedone Blagoj Nacoski, reduce da grandi successi nel repertorio mozartiano e belcantisco e già apprezzato nelle vesti di Tamino all’Opera di Francoforte e al Teatro Carlo Felice di Genova, e il basso livornese Manrico Signorini, scoperto alla fine degli anni Novanta dal nostro Teatro, già applaudito nel ruolo di Sarastro nel Flauto magico del 1999. Accanto ad alcune voci nuovi per il Goldoni, quali il soprano giapponese Yukiko Aragaki, acclamata a Tokyo in un’importante produzione dell’Idomeneo mozartiano firmato dal regista Damiano Michieletto, e le due interpreti della Regina della Notte, Sarah Baratta e Maria Laura Martorana, entrambe autentiche specialiste dell’impervio ruolo, il ritorno del baritono sudamericano William Hernandez (Papageno), autentica ‘rivelazione’ del fortunato Barbiere rossiniano realizzato nel 2016 sotto l’egida di Opera Studio, e un’altra importante presenza livornese, quella della raffinata belcantista Barbara Luccini impegnata nelle vesti della Prima Dama. Di rilievo gli altri artefici della rappresentazione: il soprano coreano Silvia Lee (Papagena), il tenore Antonio Pannunzio (Monostatos), il soprano cileno Roxana Herrera Diaz (Prima e seconda Dama), il mezzosoprano Carlotta Vichi (Terza Dama), la toscana Sara Paone (Terza Dama), il basso Eugenio Di Lieto

(Oratore, Secondo Sacerdote), il tenore torinese Giuseppe Raimondo (Primo Sacerdote); nei ruoli dei Tre Geni- Fanciulli si alterneranno Margherita Carnicelli, Martina Niccolini, Alice Schiasselloni e Chiara Delfino, Francesca Spiller, Agnese Casarosa, elementi provenienti dal Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo.

Tutti perfettamente calati nel gioco musicale e teatrale di quella delicata fabbrica d’incanti che è il Flauto magico: uno splendido messaggio di felicità e di ottimismo, tenacemente perseguita dai protagonisti dell’opera dopo tante peripezie e difficili prove – come avviene in ogni favola che si rispetti – che, grazie ai miracoli e alle meraviglie della musica di quel visionario fanciullo che è Wolfgang Amadeus Mozart, può aiutare a fare riscoprire, come afferma Lindsay Kemp, l’eterno bambino che è in ognuno di noi.

 

Teatro Goldoni

Venerdì 11 novembre, ore 20.30 – Domenica 13 novembre, ore 16.30

IL FLAUTO MAGICO (Die Zauberflöte)

Opera tedesca in due atti di Emanuel Schikaneder
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Editore Bärenreiter Vergal, Kassel. Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
Sovratitoli in italiano realizzati dalla Fondazione Teatro Goldoni

Personaggi e interpreti

Sarastro  Manrico Signorini

Tamino  Blagoj Nacoski

Regina della Notte  Sarah Baratta (11 nov., 14 e 22 gen.) / Maria Laura Martorana (13 nov., 15 e 21 gen.)

Pamina  Yukiko Aragaki

Papageno  William Hernandez

Papagena Silvia Lee

Monostatos Antonio Pannunzio

Prima Dama della Regina  Barbara Luccini (11 e 13 nov.) / Roxana Herrera Diaz (14, 15, 21 e 22 gen.)

Seconda Dama  Roxana Herrera Diaz (11 e 13 nov.) / Sara Paone (14, 15, 21 e 22 gen.)

Terza Dama Carlotta Vichi

Oratore degli Iniziati, Secondo Sacerdote  Eugenio Di Lieto

Primo Sacerdote Giuseppe Raimondo

Tre Geni – Fanciulli  Chiara Delfino, Francesca Spiller, Agnese Casarosa /

Margherita Carnicelli, Martina Niccolini, Alice Schiasselloni

 Elementi provenienti dal Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo

 direttore  Dejan Savić

regia, scene e costumi Lindsay Kemp

coreografia e aiuto regia Daniela Maccari

illuminazione e aiuto regia Lindsay Kemp e David Haughton

progetto scenografico Sergio Seghettini

maestro del Coro Marco Bargagna

 Orchestra della Toscana

CLT Coro Lirico Toscano

Nuovo allestimento del Teatro Goldoni di Livorno

Coproduzione Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa

in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese

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