3/9 – ODE A LEOPARDI e THE MEDIUM agli Hangar Creativi
Mercoledì 3 Settembre ore 21.30 Hangar Creativi, Livorno ODE A LEOPARDI Composizione per due pianoforti e soprano Musica di P. Mascagni arrangiata per due pianoforti da Gabriele Baldocci Prima esecuzione assoluta Sara Di Fusco soprano* – Gabriele Baldocci pianoforte – Massimo Salotti pianoforte
THE MEDIUM Tragedia lirica in due atti – Parole e musica di G. C. Menotti Versione per due pianoforti con Monica Sara Di Fusco* Mrs Gobineau Ginevra Gentile* Madama Flora Anastasia Egorova** Mrs Nolan Esterina Esposito* Tony Fabio Vannozzi Mimo Mr Gobineau Lorenzo Liberati**
Jacopo Suppa Direttore Regia Vincenzo Maria Sarinelli Allestimento scenico a cura degli alunni del Liceo Artistico “Vespucci/Colombo” di Livorno *Mascagni Academy 2025 **Vincitore ruolo nel 4° Concorso Internazionale “Voci Mascagnane”
Una serata che accosta due visioni del teatro musicale del Novecento, nel segno della parola poetica e della ricerca espressiva. Apre il programma l’Ode a Leopardi di Pietro Mascagni, proposta in prima esecuzione assoluta nella versione per due pianoforti e soprano curata da Gabriele Baldocci. Il progetto nasce dallo studio della partitura mascagnana, con l’intento di restituire la ricchezza di un linguaggio che, pur radicato nel verismo, si apre a forme di lirismo più rarefatto e introspettivo. La scelta dei due pianoforti, affiancati alla voce solista, non è casuale: accresce il senso di spazialità timbrica e riflette l’eco di una poesia interiore, capace di tradurre in suono la tensione metafisica e la malinconia leopardiana. A seguire, The Medium di Gian Carlo Menotti, tragedia lirica concepita nel 1946, che unisce con singolare efficacia il teatro del soprannaturale alla riflessione psicologica. La partitura, qui proposta nella versione per due pianoforti, conserva intatto il suo valore drammatico, costruito su un’alternanza di recitativi intensi e aperture melodiche struggenti. L’opera si sviluppa attorno al personaggio di Madama Flora, figura ambigua e lacerata, con una scrittura vocale che richiede agli interpreti una forte capacità di immedesimazione teatrale oltre che musicale. Il confronto tra i due lavori offre così un affresco ricco delle molteplici anime del teatro musicale del Novecento italiano e internazionale: dalla meditazione leopardiana filtrata attraverso il prisma sonoro di Mascagni, alla tensione narrativa sospesa tra realtà e illusione di Menotti. Una proposta che unisce riscoperta, riflessione e valorizzazione dei giovani interpreti.