Teatro Goldoni - 07 Gennaio 2017

 

Prosa

Calendar Girls

di Tim Firth
traduzione e adattamento Stefania Bertola

con Angela Finocchiaro e Laura Curino
e con Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro
Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni
e con Titino Carrara

Scene Rinaldo Rinaldi
costumi Nanà Cecchi
disegno luci Massimo Consoli
musiche originali Riccardo Tesi
regia Cristina Pezzoli

Dopo lo straordinario successo della prima stagione record con 108 repliche in 5 mesi, tutte sold out e con più di 72.000 spettatori, Calendar Girls torna per la seconda stagione teatrale!
Calendar Girls è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film con la regia di Nigel Cole (lo stesso di L’erba di Grace e We want sex), di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore.  Il film, di cui erano protagoniste – fra le altre – Helen Mirren, Julie Walters, Linda Bassett,  è uscito in Italia nel 2004 ottenendo un discreto successo al botteghino, ma diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile.
Nell’adattamento teatrale viene mantenuta l’impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Hellen Mirren nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale.
La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membre del Women’s Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati ad un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro (Annie, nel film interpretata da Julie Walters). Chris, stanca  di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra facendo volare le vendite del calendario alle stelle! L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste.
Lo spettacolo teatrale, al pari del film, ha avuto un enorme successo in Inghilterra, dove è programmato in diverse versioni dal 2008 ed è tuttora in scena.

Le stagioni della vita – note di regia

Calendar Girls è una commedia di culto basata su un fatto realmente accaduto alla fine degli anni ‘90 in Inghilterra: un gruppo di donne di mezza età di un’associazione femminile legata alla chiesa, realizza un calendario di nudi artistici per una raccolta di beneficenza. L’iniziativa fece scalpore: le modelle che posano nude per il calendario sono  le attempate signore dell’associazione, la location dello shooting fotografico è la sala parrocchiale accanto alla chiesa, sede dell’associazione.
Il calendario raccoglie oltre un milione di sterline ed una straordinaria notorietà, così come la commedia scritta da Tim Firth partendo dai fatti accaduti, che è diventata successivamente un celebre film ed è stata rappresentata nei teatri di tutta Europa, sempre con straordinario successo.
Questo è il primo allestimento di Calendar Girls in Italia.
La traduzione e l’adattamento del testo originale sono stati affidati a Stefania Bertola, autrice che grazie alla sua ironia ed acutezza ha portato a termine brillantemente un lavoro non semplice:  superare le difficoltà che pone il passaggio dalla drammaturgia inglese alla sua versione italiana.
Questione di tempi e codici comici che non sempre coincidono. Lavoro ancor più indispensabile considerata l’eccellenza del cast che darà vita allo spettacolo, a partire da un’inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce ad una provocatoria femmina alfa di provincia, seppellita in un modesto negozio di fiorista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità.
Dopo la morte a causa di una devastante leucemia del marito di Annie, sua amica da una vita, sarà lei ad ideare il calendario e a trascinare le amiche nel realizzarlo per raccogliere fondi a favore della ricerca oncologica.
Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce alla vita dopo la vedovanza, sarà interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite, le Girls: Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare con il suo pianoforte e il suo canto le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rythm and blues e rock sfrenati.
Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé e a sorridere fino alla fine, Marco Brinzi, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi Parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l’estetista con retrogusto di escort…
Le prime scelte su cui ho basato la regia sono state quindi la lingua e il cast, ingredienti indispensabili per mettere in scena questa commedia, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una malattia terribile quale la leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo: è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire.
Intendo a questo proposito lavorare intensamente con gli attori per approfondire le relazioni tra i personaggi, in particolare per il gruppo delle donne dell’associazione, in modo da favorire l’umorismo delle situazioni di cui il testo è ricco, puntando sulla leggerezza senza però rinunciare alla profondità dei temi che la storia contiene.
Ho cercato con Rinaldo Rinaldi, che firma le scene, e con Nanà Cecchi, che firma i costumi, di evidenziare la tavolozza delle stagioni che Tim Firth indica per cogliere e sottolineare la relazione tra le stagioni della natura e quelle della vita, non dando un’impostazione visiva troppo realistica e creando un’alternanza tra la claustrofobia della sala parrocchiale dove si svolge gran parte della storia e gli esterni naturali colorati da autunno, inverno, primavera ed estate.
Le musiche originali dello spettacolo hanno tre anime: quella legata alla musica da chiesa spesso presente come indicazione dell’autore che connota l’ambiente religioso dell’associazione, quella che parte dall’anima nera del rythm and blues e l’ultima legata alla sinfonia delle stagioni.  Per un lavoro di così ampio respiro era necessaria la collaborazione di un musicista colto e pop allo stesso tempo e l’abbiamo trovato in Riccardo Tesi organettista di fama internazionale e compositore versatile.
Altra questione centrale che implica precise scelte di messinscena – e forse uno dei motivi del successo evergreen di Calendar Girls – è appunto la realizzazione del calendario. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti delle donne non photoshoppate, una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo.
Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere…

Cristina Pezzoli 

Angela Finocchiaro è una delle attrici italiane più premiate dalla critica e amate dal pubblico.
Al cinema ha vinto per due volte il Premio David di Donatello come miglior attrice non protagonista (nel 2006 con La bestia nel cuore di Cristina Comencini, anche Nastro d’argento, Ciak d’oro, Premio Wella Cinema Donna alla 62^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e premio Queen of Comedy Award; nel 2007 con Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti; ).
Tra le sue più recenti partecipazioni ricordiamo nel 2010 Io loro e Lara (di Carlo Verdone), Benvenuti al Sud (di Luca Miniero) e La Banda dei babbi Natale (con Aldo Giovani e Giacomo); nel 2011 con Bar Sport (di Massimo Martelli) e Lezioni di Cioccolato 2 (di Alessio Maria Federici); nel 2012 con Benvenuti al Nord (di Luca Miniero) e Il sole dentro (di Paolo Bianchini).  Nel 2013 è nelle sale con Ci vuole un gran fisico (di Sophie Chiarello) – nel quale Angela Finocchiaro è per la prima volta protagonista assoluta sul grande schermo – e con Indovina chi viene a Natale? (di Fausto Brizzi). Nel 2014 è fra i protagonisti di Un boss in salotto e La scuola più bella del mondo (per entrambi per la regia di Luca Miniero).
Il pubblico televisivo che l’ha conosciuta con La tv delle ragazze, l’ha apprezzata nei film tv Dio vede e provvede, Due mamme di troppo (due volte migliore attrice per la categoria Tv Movie al Roma Fiction Festival) e in Zelig.
Dopo il successo di Miss Universo (finalista al Premio ETI), e le lunghe tournèe con Benneide 2 e Mai più soli, dal 2011 (stagioni 2011-12; 2012-13; 2014; 2015) è in tournée con Open day (di Walter Fontana, già autore di Miss Universo). Nell’autunno 2013 debutta con lo spettacolo  La scena, scritto e diretto da Cristina Comencini, con Maria Amelia Monti e Stefano Annoni (stagioni 2013-14; 2014-15).

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