Teatro Goldoni - 10 Febbraio 2023
Orario/i: 20

 

Lirica

LE MASCHERE di Pietro Mascagni

Venerdì 10 febbraio, ore 20 (fuori abbonamento) – Sabato 11 febbraio, ore 20
LE MASCHERE
Commedia lirica e giocosa in una parabasi e tre atti di Luigi Illica
Musica di Pietro Mascagni
Orchestra e Coro del Teatro Goldoni di Livorno
Direttore Mario Menicagli
Regia e scene Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi
Light designer Michele Rombolini
Maestro del coro Maurizio Preziosi
Nuovo allestimento e produzione del Teatro Goldoni di Livorno in collaborazione con Fondazione Carnevale di Viareggio

Il periodo di Carnevale 2023 sarà animato al Teatro Goldoni da un nuovo allestimento e produzione de Le maschere di Pietro Mascagni, la brillante “Commedia lirica e giocosa in una parabasi e tre atti” che nel primo anno del XX secolo fu presentata in contemporanea in prima assoluta in sette teatri italiani (fatto straordinario nella storia del Teatro lirico). Fu lo stesso Mascagni, alcuni anni dopo, a dire in proposito su quest’opera: “Che cosa sono in fondo queste mie Maschere? Che cosa vogliono rappresentare nel teatro contemporaneo, se non un ritorno alla buona serenità della nostra grande tradizione e al sorriso della Commedia dell’Arte? Noi autori, sulla scena, non sappiamo più ridere: si direbbe che la meravigliosa vena dell’umorismo italiano si sia disseccata con Rossini. Io sono stato preso dalla nostalgia di quel bel riso immortale, e ne ho tentata una rievocazione”.
Con questo spirito “mascagnano”, la prima rappresentazione avverrà “in maschera” sia sul palcoscenico che in Teatro: il pubblico sarà infatti invitato a presentarsi mascherato…

PdS LE MASCHERE

Cartella stampa LE MASCHERE_Teatro Goldoni feb2023

Personaggi e interpreti

Giocadio, impresario Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi
Pantalone de’ Bisognosi, ricco proprietario Vladimir Alexandrovich
Rosaura, sua figlia Silvia Pantani / Valentina Corò
Florindo, giovane laureato, amante corrisposto di Rosaura Matteo Falcier
Dottor Graziano, uomo di legge Giacomo Medici
Colombina, sua domestica, confidente di Rosaura, promessa sposa di Brighella Rachele Barchi / Irene Bonvicini
Brighella, venditore ambulante, confidente di Florindo Marco Miglietta
Il Capitan Spavento, Balandrano di casa Balandrana Min Kim
Arlecchino Battocchio, suo servitore Didier Pieri
Tartaglia, domestico in casa di Pantalone Massimo Cavalletti

LE MASCHERE – La vicenda

PROLOGO.  Prima  della rappresentazione.

L’impresario Giocadio interrompe la sinfonia di apertura per spiegare idea e soggetto della commedia  agli artisti e per invitarli a mostrare, accennandole, le caratteristiche  dei rispettivi personaggi. Così, ad una ad una, le nove maschere protagoniste della vicenda si presentano, assumendo atteggiamenti abituali delle varie figure: il tronfio e saccente Dottor Graziano, l’avaro e vecchio Pantalone, il vivace Arlecchino, la gaia Colombina, il servo Tartaglia, Florindo e Rosaura, ideale coppia di innamorati;  infine il tracotante Capitan Spavento con il furbo Brighella. Terminata la presentazione, riprende la sinfonia.                                                                 ,

ATTO PRIMO.  Una piazza di  Venezia.
Intorno a Brighella carico di mercanzie, si affollano le donne; tra queste vi è Colombina, che il venditore ambulante corteggia. Rosaura, figlia di Pantalone, invia il servo Tartaglia a far la spesa; nel frattempo Brighella gli consegna di nascosto allo stesso Tartaglia un biglietto da recare alla padroncina. È l’innamorato Florindo che scrive: annuncia l’aiuto prossimo di uno zio, che potrà rendere possibili le nozze tra il giovane e Rosaura. La ragazza ha appena finito di rallegrarsi per la bella notizia, quando sopraggiunge, trafelata, Colombina: da un colloquio tra il suo padrone, il Dottor Graziano, e Pantalone, ha appreso che il vecchio ha deciso di dare in sposa la figlia ad un ufficiale di cui è imminente  l’arrivo. Le due donne si disperano insieme a Brighella e Florindo, poiché non sanno come sventare i piani di Pantalone; non solo: il terrore dei quattro aumenta con l’arrivo del terribile Capitan Spavento. Questi sopraggiunge con il servo Arlecchino e, ossequiato dalla folla sbigottita, entra solenne e maestoso nell’Albergo della Luna. Riprende l’agitazione dei quattro amici, ma alla fine Brighella sembra aver trovata la soluzione: la salvezza consisterà in una certa polverina di cui Brighella conosce bene l’effetto. Tutto affannato, intanto, Pantalone prepara  la casa per ricevere l’ospite. Infatti il Capitan Spavento, seguito da Arlecchino, poco dopo fa il suo ingresso trionfale nella casa della promessa sposa. Rosaura corre piangente a nascondersi nella sua stanza.

ATTO SECONDO.  Un salotto in casa di Pantalone.
Florindo  e Rosaura si ripetono  per  l’ennesima  volta promesse  di reciproca fedeltà, mentre la fida Colombina sorveglia per evitare sgradite sorprese. Giunge infatti Arlecchino: trovando la sola cameriera, comincia a dichiararle  un improvviso e grandissimo amore. La buffa dichiarazione è però interrotta da un solenne calcio datogli da Brighella, che fa scappare di corsa Arlecchino. Brighella chiama Florindo e Rosaura, mostrando loro la famosa polverina: con un solo pizzico di essa versato nel vino, la gran confusione che seguirà renderà  impossibile la stesura del contratto di nozze tra Rosaura ed il Capitano.
Una grande sala nella stessa casa.
Tartaglia guida i servitori che trasportano un barile di vino, nel quale poco dopo Brighella scioglie di nascosto la polverina. Tutto agitato giunge frattanto Pantalone, che ordina ai servi e suonatori di dare inizio alla festa. Dinanzi a Rosaura, splendidamente vestita, sfilano innumerevoli maschere  d’ogni tipo e colore, che inneggiano  a lei come alla Poesia. Si presenta, sempre tronfio e maestoso, il Capitan Spavento, che s’inchina alla promessa  sposa con complimenti enfatici e solenni; i gesti di Spavento sono burlescamente imitati da Arlecchino. La pavana apre le danze, cui segue una vertiginosa furlana. Finalmente si beve, mentre il Dottor Graziano si prepara a stendere il contratto nuziale. Ma una grandissima confusione si scatena improvvisamente in tutta la sala: come impazzite, tutte le maschere gridano i loro nomi in un crescendo impressionante e facendo un baccano terribile. Il solo Tartaglia, in tutto quell’intrecciarsi di nomi e grida, riesce finalmente a parlare  spedito,  sfogandosi in un diluvio di frasi e parole difficili: il Capitano, credendosi insultato, sguaina la spada provocando la fuga precipitosa di tutti. Con gli altri fugge anche il Dottore, ma porta via con sé i documenti che, nella confusione, il Capitano ed Arlecchino, hanno  preso dalla loro valigia  gettandoli in aria con le prove dei titoli di nobiltà che Spavento dice di possedere. Il Capitano ed Arlecchino restano soli e padroni della casa di Pantalone.

ATTO  TERZO.  Sulla strada, dietro la casa di Pantalone.
È notte.  Pantalone, Florindo  e Brighella,  ancora  intontiti  per  l’effetto della polverina, vagano  qua  e là. Si fa avanti  Florindo,  che con una serenata tenta di richiamare l’attenzione  di Rosaura.  Ma è Arlecchino  che, con in testa una cuffietta da notte  della fanciulla, si affaccia alla finestra, provocando  la fuga di Pantalone e Tartaglia; quest’ultimo è nel frattempo divenuto  muto, sempre per effetto  della polverina. Florindo sviene tra le braccia di Brighella, ma il sopraggiungere di Rosaura e Colombina, che provengono dalla casa del Dottore, lo fa presto rinvenire. I quattro amici sono ora alla ricerca di un’idea che porti alla soluzione dell’imbroglio: Florindo pensa di sfidare a duello il Capitano, Rosaura pensa di impietosirlo con le lacrime, mentre Colombina risolve di sedurre Arlecchino.
Quando la scena è vuota, escono dalla casa di Pantalone il Capitan Spavento ed Arlecchino. Il servo sarebbe dell’avviso di rubare l’argenteria ed andarsene, ma il Capitano vuole sfruttare la situazione e si abbandona a roboanti dimostrazioni del proprio valore e coraggio. Rosaura e Colombina, ritornate ella piazzetta, cercano di mettere in opera il loro piano. Colombina sembra uscire nell’intento di conquistare Arlecchino: sarà sua – gli dice – solo se il padrone rinuncerà a Rosaura. Il servo corre in casa, per prendere la valigia contenente i documenti compromettenti per il Capitano: con in mano quelle carte, Arlecchino è sicuro di metterlo in seria difficoltà. Ma la valigia ed i documenti sono adesso in mano del Dottor  Graziano:  ecco che questi  e Brighella, travestiti da gendarmi, giungono seguiti da tutte le maschere e denunciano Spavento come truffatore e bigamo. Pantalone si decide finalmente concedere la mano della figlia a Florindo, mentre la commedia termina allegramente  con un inno generale alla gloria delle Maschere italiane.

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