La Goldonetta - 20 Novembre 2022
Orario/i: ore 17

 

Dr. STREBEN

Domenica 20 Novembre, ore 17 – La Goldonetta
DR.STREBEN
Robot opera da camera
Libretto Vincenzo Reale
musica, regia, concept Girolamo Deraco
direttore Manuel Del Ghingaro
costumi Antonella Romanazzi

– personaggi e interpreti –

Dr. Richard Streben Alessandro Carmignani tenore
Karl (assistente) Francesco Lombardi baritono
Galatea Maria Elena Romanazzi soprano
Umy Giulia Tonelli robot

musicisti
Lorenzo Petrizzo Violino
Petr Yanchuk Pianoforte
Alberto Gatti Sound Designer

PROGETTO

 Teoria degli Affetti o Teoria degli Effetti?

Nell’età di transizione fra Rinascimento e Barocco nacque la “Teoria degli affetti”, un nuovo modo di concepire il rapporto tra musica e poesia: la musica venne vista come strumento d’intensificazione di passioni, sentimenti e degli effetti prodotti sull’animo umano.

Può la musica animare un robot? Può dargli un’anima?

Titolo dell’opera

Il verbo tedesco “streben” significa “cercare/aspirare a qualcosa” nell’ansia di non riuscire mai ad ottenere un risultato soddisfacente. Il Dr. Richard Streben (il personaggio principale dell’opera) aspira all’amore “altro” tra lui e il suo robot, ed è pronto a tutto per raggiungere il suo scopo.

L’opera

Dr. Streben si ispira ai grandi esempi del passato: il mito di Pigmalione, raccontato nel X libro de “Le Metamorfosi” di Ovidio; il “De rerum natura” del noto medico e alchimista Philippus Theophrastus Von Hohenheim, detto Paracelso; il “Faust” di Johann Wolfgang von Goethe; la “Terza notte di Valpurga” di Karl Kraus, con la sua tagliente ironia; raccoglie l’eredità di uno dei maggiori librettisti italiani, Arrigo Boito, con particolare riferimento al componimento “Dualismo”, dalla raccolta “Il libro dei versi”.

Concept

Pigmalione, (dal greco “Pygmalion”) significa “nano”. Il Pigmalione di Ovidio è uno scultore che modella una statua femminile nuda e d’avorio, di cui si innamora perdutamente, considerandola il proprio ideale femminile (Galatea). In occasione delle feste in onore di Afrodite, recatosi al tempio della dea, la prega di concedergli in sposa la scultura, rendendola una creatura umana: la dea acconsente. Pigmalione vede così la statua lentamente animarsi, respirare e aprire gli occhi.

L’“homunculus” (dal latino, “piccolo uomo”) è una leggendaria forma di vita creata attraverso l’alchimia. La prima testimonianza nella letteratura alchemica risale al 1537, anno di pubblicazione del “De rerum natura” dell’alchimista Paracelso. Sia il Pigmalione che l’homunculus hanno in comune il fatto che la persona in questione è un piccolo uomo, un nano. Se ne deduce che anche Pigmalione potrebbe essere stato un homunculus, un nano.

Il Dr. Richard Streben è un’evoluzione diretta, un discendente di un homunculus (di Pigmalione): più precisamente dell’homunculus che l’allievo di Faust, Wagner, produce nel suo laboratorio, e col quale poi si mette in viaggio verso la Notte classica di Valpurga.

A differenza del suo antenato, il Dr. Richard Streben non crede a divinità o a formule magiche. Crede, però, nell’alchimia della robotica. La robotica, se innestata nel corpo umano, può avere un’anima e, come l’homunculus del Faust, provare ad assurgere a nuova vita, nell’unità del Tutto. Ma è questa un’opera diabolica? Il Dr. Richard Streben direbbe, parafrasando Karl Kraus: “Su Mefistofele non mi viene in mente niente”.

L’opera è il “Test di Turing” di Richard Streben, che si evolve tra il robot, il pubblico e il Dr. Streben. Questo avviene coinvolgendo in prima persona il pubblico attraverso la tecnologia.

Sinossi

Il Dr. Streben, con l’aiuto del suo assistente Karl, lavora costantemente nel suo laboratorio al suo robot, Umy, con l’intento di trasformarlo in una ginoide (un androide donna). Lentamente il mito di Pigmalione diventa realtà e il Dr. Streben si ammala di agalmatofilia, innamorandosi del “suo” robot. A differenza di Pigmalione, il Dr. Streben, nonostante proietti l’immagine mentale della sua amata e scomparsa Galatea su Umy sa, da uomo di scienza, che non può trasformarla in essere umano. Decide quindi che sarà lui a trasformarsi in un cyborg, innestandosi a Mexos, una sorta di esoscheletro, per collegarsi al computer. Solo così vedrà Umy. Un drone, che fin dall’inizio era fermo sul palco, si attiva e inquadra, nel finale, le due mani, quella umana e quella robotica: queste si stanno unendo, proprio come nel Giudizio Universale di Michelangelo.

Girolamo Deraco, compositore, regista di opera contemporanea, cultural manager.

Le sue opere liriche sono state eseguite alla Carnegie Hall (USA), Gran Teatro Josè Asunción Flores (Paraguay), Centro de las artes (Mexico), Bartok­plusz Miskolci Operafesztivál (Ungheria), Tiroler Festspiele Erl (Austria), e in Italia al Festival Pucciniano di Torre del Lago Puccini, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Festival Play.it di Firenze, al Teatro del Giglio di Lucca e molti altri.

È stato vincitore e finalista in più trentacinque concorsi internazionali di composizione. Ha ricevuto il “Riconoscimento del merito” al Premio Abbado Award 2015 dal Presidente della Repubblica Italiana.

Ha ricevuto commissioni da: Farnesina – Ministero per gli affari esteri e la coperazione (Italia), MiBAC Lucca Massa Carrara – Ministrero della Cultura (Italia), Embajada de Italia en Paraguay (Paraguay), Squadra italiana di nuoto sincronizzato (Italia), Tiroler Festspiele Erl (Austria), Bartók Plusz Operafesztivál (Ungheria), Festival della Robotica di Pisa in collaborazione con Festival Pucciniano (Italia) e molti altri.

Ha collaborato con artisti dichiara fama tra cui: Kuhn, Kesselyák, Alessandrini, Parisi, Sánchez Haase, Carlini, Meloni, Caiello, Herlitzca.

La sua musica viene eseguita in tutto il mondo ed è pubblicata da Edizioni Sconfinarte, Edizioni EMA Vinci, Scomegna Edizioni Musicali, Edizioni Feniarco.

Come regista ha diretto le prime mondiali di: “Ñomongeta” di D. Sánchez Haase (la prima opera scritta in lingua indigena Guaraní), “Pitentzin” di E. Caballero e le proprie opere “Oceano” e “Universo” commissionate dalla Farnesina.

Attualmente:

– Direttore Aristico di “Cluster – Compositori interpreti del presente, Lucca”, dal 2015- Direttore Artistico e fondatore del “Puccini Chamber Opera Festival, Lucca”, dal 2018- Direttore Artistico, fondatore e professore principale del “Puccini International Opera Composition Course”, dal 2017- Direttore artistico e fondatore dell’Etymos Ensemble, dal 2004

Biglietti: 5€ intero, 2€ ridotto under 20, in vendita presso la biglietteria del Teatro Goldoni
aperta il martedì e giovedì ore 10/13 e mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30
e On line su www.goldoniteatro.it

 

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