Quartieri - 09 Settembre 2018
Orario/i: 19

 

Scenari di Quartiere

GRAMSCI con Fabrizio Saccomanno

SCENARI DI QUARTIERE
Terza edizione  8 – 23 Settembre 2018
Direzione artistica Fabrizio Brandi – Da un’idea di Fabrizio Brandi e Marco Leone
Inizio spettacoli ore 19 – Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero
Attenzione: in caso di maltempo lo spettacolo si terrà alla stessa ora presso la Sala della Canaviglia in Fortezza Vecchia
(ingresso Porto di Livorno – Calata Sgarallino)

Domenica 9 settembre – Quartiere Venezia (ex Teatro San Marco in via dei Floridi)
GRAMSCI
Antonio detto Nino
di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
collaborazione artistica Fabrizio Pugliese – consulenza scientifica Maria Luisa Righi, Fondazione Gramsci
con la collaborazione di Carcere di Turi (Bari), Festival Collinarea (Lari), L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino,
I cantieri dell’Immaginario, L’Aquila – Thalassia, Residenza Memoria migrante di Mesagne
grazie a Biblioteca di Tuglie, Paola Leone e i detenuti attori della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, Simone Valentina e Arturo di “Cucina Meridiana
Tonio De Nitto – compagnia Factory Mauro e Piero del “Fondo Verri” Manifatture Knos, Andrea, Ada, Gilberto, Adele e tutti gli amici di Presicce
e un grazie speciale a Giannino e a Francesca Vetrano

…ero un combattente che non ha avuto fortuna nella lotta immediata, e i combattenti non possono e non devono essere compianti, quando essi hanno lottato non perché costretti, ma perché così hanno essi stessi voluto consapevolmente.
Antonio Gramsci

Gramsci Antonio detto Nino racconta frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento.
Vita assolutamente privata: sullo sfondo, e solo sullo sfondo, il tormentoso rapporto con il PCI e l’internazionale socialista, le incomprensioni con Togliatti e Stalin. E l’ombra di Benito Mussolini.
In primo piano invece la feroce sofferenza di un uomo che il fascismo vuole spezzare scientificamente, che vive una disperata solitudine, e in dieci anni di prigionia, giorno dopo giorno, si spegne nel dolore e nell’assenza delle persone che ama: la moglie Julka, i figli Delio e Giuliano. Il primo lo ha visto piccolissimo, il secondo non lo ha nemmeno mai conosciuto.
Proprio le bellissime lettere ai suoi figli sono state il punto di partenza: tenerissime epistole a Delio e Giuliano, ai quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizioni fisica e psichica, dando il meglio di sé come uomo genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce. Le lettere di un fratello. Di un marito.
Il corpus delle lettere di Antonio Gramsci ai familiari è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo, che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente.

PREMIO DELLA CRITICA ERMOCOLLE 2017 – XVI Palio Poetico Teatrale Musicale

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