DecaMETROn – 75 anni di Libertà

 

Francesco Poggiali Laboratorio Giovani Adulti
“Arrendersi o perire”

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.

«Arrendersi o perire!» fu la parola d’ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.

Entro il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent’anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.
Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all’esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la fine del ventennio fascista.

 

Ambra Passetti Laboratorio Giovani Adulti
Libertà: 7 lettere una parola troppi significati
Libertà di opinione
Libertà di essere
Libertà di agire
Libertà che si sogna stando in trappola
Libertà di agire

Libertà quel senso che abbiamo tutti nascosto e che appena ce lo levano si cerca vari modi per riprenderlo e conservarlo come si deve

 

Marica Apostolo Laboratorio MAIA
LIBERTA’

Libertà, un cristallo così fragile da incrinarsi al tocco di una farfalla, un confine trasparente tra democrazia e dittatura, un sogno confuso con l’illusione.
Eri libera quando andavi a lavorare, quando potevi parlare con i tuoi alunni e guardarli negli occhi e ridere o asciugare le loro lacrime e abbracciarli.
Adesso non puoi abbracciare nemmeno i tuoi genitori e se ti avvicini troppo all’unica persona che non puoi smettere di abbracciare hai paura di fare qualcosa che sarebbe meglio non fare.
La paura non è libertà.
Ti sono rimaste le voci metalliche e le immagini rallentate in uno schermo ostile, surrogato della famiglia e delle amicizie. Incontri che non possono sfamare il desiderio di una carezza, che ti lasciano con un pugno d’aria in bocca al momento del commiato.
La lontananza non è libertà.
Eri libera quando camminavi in riva al mare, quando potevi respirare l’odore del sale e lanciare un sasso consumato dal tempo e ascoltare il suono di un gesto antico.
Adesso il mare lo vedi dalla tua terrazza, brandelli che brillano nelle belle giornate e la sera si illuminano alla luce del faro.
La mancanza non è libertà.
Ti consumi ammirando paesaggi che accendono la passione per i colori dell’acqua che ti bagna da quando sei nata, che ti struggono il cuore come se fosse l’ultima volta che ti sono concessi.
La nostalgia non è libertà.
Eri libera quando passeggiavi per le strade della tua città, quando potevi fermarti davanti a una vetrina e sfiorare uno sconosciuto e sorridergli senza imbarazzo.
Adesso non puoi sorridere nemmeno al cielo, la bocca coperta da un pezzo di stoffa che non hai ancora capito se ti protegge, che soffoca le parole e ti allontana da tutti.
Il sospetto non è libertà.
Puoi uscire solo per necessità, se vai a fare la spesa e in farmacia e a buttare la spazzatura, senza perdere tempo e guardandoti intorno come se fosse in agguato chissà quale nemico.
L’isolamento non è libertà.
Eri libera quando accendevi la televisione, quando potevi decidere se guardare un film o un concerto o un documentario immaginando luoghi lontani, da raggiungere, magari, prima o poi.
Adesso ti senti in dovere di essere informata, hai bisogno di sapere come devi comportarti, non vuoi sbagliare, non vuoi essere punita.
L’incomprensione non è libertà.
Intossicata da parole che non dicono niente, da volti che si arrampicano sugli specchi dell’incompetenza piangi raschiando il fondo delle tue conquiste.
La disperazione non è libertà.
Ma non è finita e non sei finita.
Non sono gli applausi e i canti sui balconi a darti speranza, non sono i video che martellano l’invito alla prigionia a insegnarti la pazienza e l’attesa.
“Mamma, ma nel nostro giardino non c’è il Coronavirus, vero?”.
E’ la purezza dell’infanzia che lascia andare l’Universo dove vuole andare.
La gratitudine è libertà.
E’ l’essenzialità incontaminata che indica la strada a chi l’ha smarrita.
Il cambiamento è libertà.
E’ la potenza dell’essere umano che accetta la Vita, ma non si arrende.
La resilienza è libertà.
Non è finita e non sei finita.
Non è finita e non siamo finiti.
L’unione è libertà.

 

Teatro Giovani
Oltre il ponte – Italo Calvino

 

Five Live
Bella Ciao

 

Rafael Gamboa Luna Laboratorio Bambino 1

 

Filippo Maria Fantini Coro Voci Bianche
La Libertà

 

Ambra Passetti, Rebecca Lucchesi Laboratorio Giovani Adulti
4 Bombe in tasca

 

Andrea Pazzaglia, Ilaria Monriconi, Francesco Pini, Leonardo Corti, Mattia Lombardi, Rebecca Lucchesi, Rinaldo Merelli, Samuele Bartolini, Virginia di Lazzaro e Francesca Vigneri. Laboratorio Giovani Adulti

 

Eliana Guarino Laboratorio Giovani
IN UNA GABBIA
In una gabbia
Non devi preoccuparti di programmare la giornata,
c’è Qualcuno che lo fa per te.
In una gabbia non devi preoccuparti dei viveri,
c’è Qualcuno che ci pensa per te,
se sono abbastanza per tutti, prima i più importanti.
In una gabbia non devi preoccuparti di ciò che vuoi vedere,
c’è Qualcuno che pensa per te.
In una gabbia non devi preoccuparti di distinguere il Bene dal Male, c’è Qualcuno che lo fa per te,
ti viene detto ciò che è Bene e ciò che è Male
ti viene detto chi è tuo amico e chi è tuo nemico.
Eppure mi sento soffocata:
perché Qualcuno programma la MIA giornata?
Ho la facoltà di programmarla
Perché Qualcuno si preoccupa di ciò che penso?
Io non mi preoccupo per ciò che pensa Lui.
Però se voglio cambiare muoio Eppure mi sento soffocata:
Perché sono diversa dagli uomini?
Perché non posso lavorare?
Perché non posso essere chi voglio essere? Perché non posso amare chi voglio?
Però se voglio cambiare muoio O forse non sono mai vissuta per morire.
25 Aprile 1945,
sono nata, posso vivere
sono uscita dalla gabbia, la mia vita è MIA decido io per ME, per la MIA VITA

 

Riccardo Massucco Laboratorio Giovani Adulti

 

Chiara Vaiani Laboratorio Giovani Adulti
Pensieri di un 25 Aprile.

Libertà è fare una passeggiata al tramonto,
Libertà è tornare a casa propria ogni volta che si vuole,
Libertà è aspettare il bacio della buonanotte di mamma,
Libertà è cenare in compagnia e fare a gara a chi fa il dolce più buono,
Libertà è prendersi per mano e saltare di gioia insieme dopo aver
ricevuto la chiamata che aspettavi da sempre,
Libertà è sentire l’odore del mare,
Libertà è spalancare le braccia e sapere che hai raggiunto la vetta,
nonostante le peripezie, nonostante tutto.

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