Applausi per l’originale “SERATA GIAPPONESE”

Sono state le originali creazioni di due antichissime arti giapponesi, gli Ikebana (i fiori recisi che accomunano l’uomo alla terra ed al cielo) e gli origami (le raffinate creazioni con la carta come le tradizionali gru Orizuru), a fare da cornice ad una partecipata ed applaudita “Serata Giapponese”, regalata al pubblico della città di Livorno dai componenti, solisti e coro della Kitakyushu City Opera, in questi giorni impegnati nella coproduzione del capolavoro di Pietro Mascagni Cavalleria rusticana: “Siamo convinti che l’incontro e lo scambio tra culture avvicinino i popoli – ha affermato in apertura il presidente e direttore artistico dell’Opera di Kitakiushu Gudo Hasui – quelle che presentiamo sono canzoni molto popolari in Giappone che certo non possono essere paragonate all’opera di un compositore di fama mondiale come il vostro Mascagni, ma che parlano del cuore del mio paese e che siamo felici di poter condividere con voi”.

Al direttore della Fondazione Goldoni Mario Menicagli ed al regista dell’opera Carlo Antonio De Lucia illustrare il senso di una partecipazione nel segno della lirica e del massimo compositore livornese che ha visto trionfare lo scorso settembre questa produzione di Cavalleria nella città dell’isola di Kyūshū, nel sud del Giappone, il cui nome è legato ad uno degli eventi più tragici dell’umanità: Kithakiushu era una delle tre città (insieme con Hiroshima e Nagasaki) prese come possibile obiettivo delle bombe atomiche del 6 e 9 agosto 1945, e fu risparmiata solo perché in quelle mattine il cielo era nuvoloso. Un fiore con cinque petali è il suo stemma e le parole inviate per l’occasione dal Sindaco di Kitakyushu Kazuhisa Takeuchi sono quanto mai attuali e condivisibili: “La cultura e l’arte arricchiscono la vita delle persone. Spero che la meravigliosa arte dell’opera approfondisca la nostra comprensione reciproca”.

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