Teatro Goldoni - 24 Gennaio 2020
Orario/i: ore 21

 

Eventi

MODIGLIANI con Michele Crestacci

Biglietto Posto unico numerato  € 12

« … la fedeltà totale di Modigliani alla sua visione della bellezza e dell’arte, a costo del successo, della salute, della stessa sopravvivenza … »

Amate Modigliani? Amate i suoi ritratti e i suoi nudi? Amate la sua pittura aristocratica e sensuale,
una delle più inconfondibili della storia dell’arte? Amate la sua timidezza e la sua eleganza? Chi era Amedeo Modigliani? Un maudit, un genio della sregolatezza che si è bruciato nella Parigi viziosa di Montmartre e Montparnasse? Un uomo introverso, in forzato esilio, sempre scontento di sé stesso e della sua arte? Un uomo della Provincia  che ebbe la forza e il coraggio di essere fedele ai suoi più profondi e intensi bisogni e che conobbe e visse con i più importanti artisti del novecento?

Lo spettacolo che andrà in scena venerdì 24 gennaio alle ore 21 al Teatro Goldoni è un monologo che racconta, la storia e le passioni di Amedeo Modigliani e ricostruisce un intenso e onirico ritratto dell’uomo, del pittore, del padre.  Attraverso una irriverente, stralunata e comica spola tra Livorno e Parigi, tra il passato e il presente, lo spettacolo Modigliani è uno sguardo amaro sulla Provincia che non riconobbe il suo genio. Una Provincia solare e bella, drammaticamente conservatrice, ostile al rinnovamento e irragionevolmente  orgogliosa delle proprie debolezze. Una Provincia scolorita che la storia di Modigliani racconta e che di riflesso evoca e ricorda le vicende di un uomo timido, la sua ironia, la sua generosità, il suo esilio e lo sconforto della sua breve vita.

Modigliani è il primo ritratto di una trilogia di monologhi che raccontano una comunità, una città e il suo odore. Nel secondo e terzo ritratto sono state raccontate le storie del poeta Giorgio Caproni e del calciatore Armando Picchi. Attraverso i tre monologhi abbiamo riscoperto lo spirito di una comunità e il sarcasmo perenne che riverbera per le strade. Una Livorno terra ruvida, pittoresca e chiassosa. Una Livorno di scontri, rivoluzioni e arretratezza culturale. Una Livorno dove nel 1921 ebbe origine il Partito Comunista, dove operai e contadini tutte le domeniche si mettevano in coda con le loro piccole FIAT per correre al mare. Entrare attraverso la lente delle  dolorose e epiche vicende di tre celebri personaggi è stata l’occasione per fare i conti con noi stessi e con una terra in cui siamo cresciuti.

Quando si avvicina la storia di Modigliani ci si insinua in un contesto storico di intense rivoluzioni sociali, culturali e politiche. Un contesto che ha visto la maturazione di correnti artistiche che sono state alla base di un nuovo modo di concepire la pittura. Punti di riferimento che sono all’origine delle nostre  estetiche e forme di pensiero. La storia di Modigliani si colloca a cavallo tra  ottocento e novecento in un periodo storico post-risorgimentale, nel pieno dello sviluppo del commercio, della corsa delle potenze europee verso le colonie, in un periodo storico di importanti scoperte e invenzioni, l’avvento della fotografia, del cinematografo, della radio, lo studio del volo, i motori a scoppio. Un periodo che vede una straordinaria trasformazione della società.

Corrado Augias definisce Modigliani come l’ultimo romantico e Modigliani era sicuramente un epigono della visione dell’arte come sacrifico di se stessi, dell’immedesimazione tra esistenza e arte, dell’uomo solo in conflitto con tutto e tutti.

Nel lavoro su Modigliani ci siamo concentrati sull’importanza di ricostruire la sua memoria in una città che nel tempo l’aveva dimenticato. Uno dei pittori più importanti del novecento era come caduto nell’oblio. Nel lavoro sentivamo tutta  la  responsabilità di restituire brevemente l’epoca passata di Livorno, la cronaca di avvenimenti e personaggi che svolsero un ruolo importante o sfiorarono soltanto la storia di Modigliani, la Belle Époque e Parigi, i cambiamenti storici in corso, il punto di vista del passato e del presente su Modigliani, i nostri sentimenti e il nostro modo di vedere un personaggio intriso del nostro stesso salmastro e del nostro stesso libeccio.

testo di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci , regia di Alessandro Brucioni, suoni Alberto Battocchi

produzione mowan teatro con il sostegno del Nuovo Teatro delle Commedie

 Per informazioni Teatro Goldoni 0586 204290

Orario biglietteria: fino al 30 novembre la biglietteria sarà aperta dal martedì al sabato in orario 16.30/19.30. Dal 3 dicembrla biglietteria sarà aperta il martedì e giovedì in orario 10/13 e il mercoledì, venerdì e sabato in orario 16.30/19.30.

 

 

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