Teatro Goldoni - 30 Gennaio 2021

 

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30/01 – Opera Box: IRIS di P.Mascagni

L’idea generale di OPERA BOX è quella di creare un piccolo ma divertente corto circuito, quella di “fare cinema” con un materiale lirico, dentro un’installazione artistica, montata su un vero palco teatrale.
Per ogni titolo, infatti, verranno montati sul palco grande del Goldoni gli elementi più significativi della scenografia creata per una produzione passata; questo montaggio ispirato ad uno sguardo vicino a quello dell’installazione d’arte contemporanea, vedrà gli attori livornesi dare vita, nello spazio concreto degli elementi scenografici, alle avventure e peripezie delle quattro trame scelte. Ogni mise en espace verrà quindi registrata e montata con un ritmo incalzante che farà della drammaturgia dello spazio scenico la sua grande costante. On demand sul nostro canale YouTube

Sabato 30 gennaio
Centro Artistico Grattacielo e Vertigo
presentano
IRIS
musica di Pietro Mascagni
con Riccardo De Francesca, Luca Salemmi, Eleonora Zacchi e Marco Conte
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Ultimo appuntamento per “Opera Box”, la sezione della stagione in streaming del Teatro Goldoni “Chi fermerà la lirica?”: sabato 30 gennaio dalle ore 21 sul canale YouTube Goldoni, Centro Artistico Grattacielo e Vertigo presentano la loro rivisitazione di Iris favola esotica cruda e crudele, primo titolo del melodramma italiano ambientato in Giappone oltre 120 anni fa, una delle opere più rivoluzionarie di Pietro Mascagni.
Iris presenta temi di incredibile attualità e dallo spiccato valore simbolico. Su tale assunto, la trasposizione teatrale che ne è stata fatta ad opera di Eleonora Zacchi, che in scena interpreta anche il ruolo della protagonista, è ambientata ai giorni di oggi.
Iris, nell’adattamento è una giovane prostituta straziata nell’animo, che sente di condurre una vita arida, in solitudine, priva di amore e di ogni tipo di affetto. La troviamo così, sola nella sua stanza, poco prima di suicidarsi, a parlare ad una bambola in cerca di conforto: a lei racconta la storia dell’Iris dell’opera mascagnana, che lei reputa molto simile alla sua. E’ la storia di una ragazzina che vive in un paesino ai piedi del monte Fujiama in Giappone, ma potrebbe vivere ovunque, proprio come lei. E’ un’adolescente brava, buona, ingenua, che ha avuto la sfortuna di incontrare persone sbagliate.
Durante il suo racconto, appaiono i personaggi della “favola amara” vestiti in abiti moderni, ma dipinti in volto come maschere dai tratti orientali. Sono evocazioni di quei terribili personaggi maschili dell’opera, delineati come egoismi, che hanno fatto parte anche della vita della giovane: il Padre cieco (interpretato da Marco Conte), il nobile Osaka ricco ed annoiato (Riccardo De Francesca), il cinico sfruttatore Kyoto (Luca Salemmi).
Nella favola, Osaka rapisce la piccola Iris con l’aiuto del perfido Kyoto durante la rappresentazione di un teatrino di pupi, del quale la ragazzina era rimasta incantata. Condotta allo Yoshiwara, luogo di perdizione e sfruttamento, Osaka cercherà inutilmente di sedurla, mentre la povera ragazza pensa di essere in un sogno o addirittura in paradiso. La brutalità della realtà finirà per terrorizzarla, mentre Osaka, stanco e infastidito dalla sua semplicità, la lascia in balìa di Kyoto, che la espone nella casa di piacere. Là, raggiunta e maledetta dal padre che non sa del rapimento, la ragazzina si getta, per la vergogna, in un baratro.
Arrivati a questo punto della storia, la donna, Iris la prostituta, che nel racconto ha rivissuto le pene della sua difficile esistenza, decide tragicamente di mettere fine alla sua vita e come nell’opera, muore mentre intorno a lei sbocciano i fiori che hanno il suo nome.

 

 

 

 

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