Teatro Goldoni - 23 Novembre 2018
Orario/i: 20.30 - 16.30

 

Lirica

SI

Venerdì 23 novembre, ore 20.30
Domenica 25 ottobre, ore 16.30
SI
musica di Pietro Mascagni
direttore Valerio Galli
regia Vivien Hewitt
Orchestra della Toscana
Produzione della Fondazione Teatro Goldoni Livorno

Dopo oltre un ventennio torna sui palcoscenici livornesi l’unica operetta di Mascagni, tra l’altro mai rappresentata al Teatro Goldoni. L’unico titolo consacrato dal musicista labronico al genere della “piccola lirica”, prima della ripresa che il nostro Teatro realizzò nel 1996 con un grande successo di pubblico, era assente dalla nostra città addirittura dalla storica edizione diretta da Mascagni stesso nel giardino dell’Hotel Palazzo nel 1937. A quasi un secolo esatto dalla sua premiere (Roma, Teatro Quirino dicembre 1919), rivivremo le brillanti vicende amorose dell’affascinate soubrette Sì, stella delle Folies-Bergère, che deve il suo curioso soprannome al fatto di non dire mai di no a nessun pretendente. Tra ironia e sentimentalismo, valzer e serenate, il pubblico potrà riscoprire una pagina affascinante del Mascagni meno conosciuto.

Un grande ritorno per la SI di Mascagni al Goldoni di Livorno (Comunicato 21Nov18)

LA VICENDA

ATTO PRIMO. In un ufficio postale parigino, intorno agli anni ’20. La principessa Vera di Chablis si presenta agli sportelli dell’ufficio postale degli Champs  Elysées con  lo scopo  di  conoscere, in incognito, un celebre viveur: suo cugino Luciano, che giungerà più tardi per effettuare una telefonata.  La famiglia di Vera sta combinando un matrimonio  tra i due, all’insaputa di Luciano, e la ragazza vuole appurare quanto ci sia di vero sulla fama di scapestrato del cugino. Pertanto, con la complicità del direttore dell’ufficio, Romal, decide di camuffarsi da telegrafista ed attendere l’arrivo del cugino da sola, durante l’intervallo pomeridiano delle impiegate. Luciano, appena entrato in ufficio, confida a Romal (conosciuto anche come “papà l’Amore”, perché trascorre le sue notti come regisseur delle Folies Bergère all’insaputa delle sue impiegate) che suo zio è defunto da poco, nominandolo suo erede universale alla condizione che si sposi e abbandoni la sua vita dissipata.
Per entrare in possesso dell’eredità e continuare  la sua vita da scapolo, Luciano ha pensato di sposare una “donnina” delle Folies Bergère, che mantenga la propria  vita  scostumata  anche  dopo  il matrimonio,  fornendo  così a Luciano un valido pretesto per divorziare e rimanere in possesso della cospicua eredità. Romal  gli propone Sì, così soprannominata  perché durante la sua vita non ha mai detto “no” a nessuno. Luciano, in attesa di ricevere la telefonata, comincia a corteggiare Vera credendola una nuova impiegata. Nel frattempo giunge Sì, chiamata da Romal, la quale, dopo un attimo di smarrimento alla proposta di divenire l’infedele moglie di Luciano, accetta di sposarlo. Romal e Luciano si precipitano ad invitare tutti i loro amici viveurs  per annunciare  il fidanzamento ufficiale, mentre Cléo de Mérode, il lacchè di Luciano – da questo precedentemente istruito – comincia subito a corteggiare Sì, nel tentativo di far cadere subito la sua debole virtù. Luciano ritorna con gli amici delle Folies Bergère, festeggiando l’assurdo fidanzamento.
ATTO SECONDO. Gli invitati si trovano adesso alle Folies Bergère per la cerimonia nuziale, ma, nonostante gli accordi pattuiti con Luciano, Sì – innamoratasi realmente  di quest’ultimo – decide di serbargli fedeltà e interrompere la sua carriera di ” donnina” all’ interno delle Folies Bergère. Alla festa è presente anche Vera: l’insistente corteggiamento di Luciano nei suoi confronti, scatena la gelosia di Sì. Luciano, innamorato della cugina, parte insieme ad essa, lasciando  Sì in preda ad una profonda amarezza.
ATTO TERZO. Luciano e Vera vivono insieme nel castello di Chablis, ed entrambi vogliono  convincere Sì a divorziare da Luciano. Ma la soluzione non è facile, poiché Sì – dopo vari battibecchi, giochi di parole, equivoci, avvenuti durante un incontro con Luciano – non vuole rinun- ciare al suo matrimonio;  anzi, quando  tenta di abbracciare  Luciano, questi reagisce infastidito. Sì, profondamente amareggiata, scoppia in un dirotto pianto, rendendosi conto che il suo sogno coniugale non potrà mai realizzarsi. A consolarla interverrà  Romal, mentre Luciano e Vera si allontanano  felicemente dichiarando  il loro reciproco  amore

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